Quando il Signore chiama a seguirlo, il percorso non è sempre immediatamente chiaro.
Ogni vocazione è unica e spesso piena di sorprese! Ma la méta, suggerita dal Signore, è sempre la felicità della persona ovvero la pienezza, il pieno compimento della sua umanità, in tutti i suoi aspetti, qui e ora, e nella vita eterna:
E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per amore del mio nome, ne riceverà cento volte tanti ed erediterà la vita eterna.
Matteo 19,29
Poiché i nostri monasteri sono autonomi, la chiamata alla vita Cistercense è una chiamata a vivere in una particolare comunità.
Per questo motivo la verifica della vocazione è compito dei singoli monasteri e non è associata a nessuna struttura centralizzata dall’Ordine OCSO.
Ciononostante le tappe del percorso monastico, sono per la maggior parte le stesse in ogni monastero e in qualche misura si ispirano ancora a quanto suggerito dalla Regola di San Benedetto, pur con i ragionevoli adattamenti avvenuti nel tempo che ci separa da San Benedetto, la cui Regola, oltre al Vangelo, è ancora oggi la guida spirituale e pratica della nostra vocazione monastica.
Aspirantato
Un ragazzo o una ragazza si avvicinano alla vita monastica frequentando per un certo tempo un determinato monastero, incontrando i responsabili della formazione o i superiori, per essere aiutati a discernere una eventuale chiamata del Signore.
Periodo di prova
È un breve periodo, ordinariamente di uno o due mesi, in cui il candidato vive nel monastero, con la comunità, prima di decidere di continuare con il discernimento vocazionale e considerare di lasciare il proprio lavoro e la propria famiglia per varcare la soglia del monastero.
Postulandato
Il candidato entra nel monastero e inizia a vivere come membro della comunità, seguendo le indicazioni del Maestro dei novizi. Questo periodo può durare dai 6 ai 9 mesi.
Noviziato
Dopo il periodo di postulandato il candidato è rivestito con l’abito cistercense e continua a seguire le indicazioni del Maestro dei novizi. Il tempo del noviziato è stabilito in due anni dal Codice di Diritto Canonico.
Professione temporanea
Dopo due anni di noviziato il candidato può essere ammesso alla professione temporanea. Gli anni della professione temporanea sono un periodo di ulteriore formazione e di approfondimento delle peculiarità della via monastica come esperienza di Vita Evangelica. Parimenti è un tempo di conoscenza e radicamento nella vita della propriaa comunità e la stabilità, infatti, nella propria comunità è una delle promesse (o voti) del monaco: salvo casi eccezionali, non si viene spostati “d’ufficio” da una comunità a un’altra come in altre congregazioni o istituti religiosi.
Professione solenne
Dopo un minimo di tre, ed un massimo di nove anni, il professo temporaneo può essere ammesso alla professione solenne, che durerà per tutta la sua vita.