Il luogo, ove oggi sorge il complesso abbaziale delle Tre Fontane, anticamente individuato con il nome di Acque Salvie, consiste in una piccola valle situata sul percorso dell’antica via Laurentina. Esso rappresenta uno dei luoghi più importanti della cristianità in quanto qui venne decapitato l’apostolo Paolo il 29 giugno del 67.
Il complesso abbaziale si apre con un tranquillo e bel giardino, subito dopo aver oltrepassato l’Arco di Carlo Magno.
Da qui è possibile avere la visione generale di tutti gli edifici presenti: sulla sinistra quelli propriamente monastici col chiostro e il monastero; di fronte, la chiesa dedicata ai Santi Vincenzo e Anastasio, che si presenta ancora praticamente intatta dal tempo della sua edificazione nel secolo XII; sulla destra, la chiesa di Santa Maria Scala Cœli, la più piccola delle tre chiese presenti insieme con quella dedicata a San Paolo, cui si arriva attraversando un breve vialetto alberato.
Questa è la zona più sacra del complesso abbaziale: qui si ricorda la decapitazione dell’Apostolo. Le due chiese di Santa Maria Scala Cœli e di San Paolo Apostolo sono state edificate su costruzioni preesistenti, ma le forme attuali risalgono alla fine del XVI secolo. Nel suo complesso, la storia dell’Abbazia delle Tre Fontane così come è giunta ai giorni nostri risale all’anno 1140, quando papa Innocenzo II dopo aver iniziato i lavori di restauro del monastero, in stato di abbandono, lo donò a San Bernardo di Clairvaux e quindi all’ordine cistercense, come segno di gratitudine verso il Santo, che tanto aveva fatto per riportare la pace nella Chiesa durante lo scisma di Anacleto II. I lavori di restauro e ricostruzione si protrassero fino verso la fine del XII secolo scanditi in due tempi a partire appunto dal 1140.
Sin dal VI sec. d.C. la zona è stata eletta come residenza da uomini di fede con l’intento di testimoniare, con la rinuncia agli agi e ai beni terreni, l’amore per Dio.

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